L’Europa si trova di fronte alla drammatica alternativa tra la creazione di uno stato federale europeo e la fine del suo ruolo storico. Alla Convenzione europea i capi di stato e di governo dell’Unione hanno affidato “il compito di esaminare le questioni essenziali che il futuro sviluppo dell’Unione comporta e di ricercare le diverse soluzioni possibili”.
Ma l’unica soluzione possibile è una costituzione federale che preveda la creazione di un governo responsabile di fronte al Parlamento europeo, l’abolizione del diritto di veto e la sua ratifica attraverso una procedura democratica. Una grande responsabilità grava sui paesi fondatori.
I Sei, che nell’immediato dopoguerra hanno avviato, con la fondazione della Comunità europea, il processo di unificazione del continente, devono rompere gli indugi e assumere l’iniziativa di fondare uno stato federale europeo aperto a tutti i paesi dell’Unione.
Solo una coraggiosa decisione da parte dei governanti eredi e successori di Adenauer, De Gasperi, Schuman, Spaak, con l’affermazione di un fronte federalista all’interno e all’esterno della Convenzione, potrà evitare che l’Europa, sempre più emarginata nel quadro mondiale e condizionata dalle sue divisioni interne, sia trascinata sulla via della decadenza civile, sociale e politica.