Avviare anche in Italia un confronto
sulla modifica dei Trattati UE
L’Unione europea sta vivendo un momento decisivo per il suo futuro, in cui dovrà dimostrare di essere all’altezza delle molteplici sfide poste dal nuovo quadro globale, che vanno dalla questione della sicurezza, ai cambiamenti climatici, alla corsa alle nuove tecnologie, alla gestione dei movimenti migratori, all'allargamento ai Paesi dell'Est-Europa. Per questo è urgente che rafforzi la sua unità politica e riformi il suo sistema decisionale.
Il Parlamento europeo, consapevole di rappresentare gli interessi dei cittadini europei al di là delle divisioni nazionali, si appresta a fare un passaggio chiave per poter rilanciare, ad un anno di distanza dalla risoluzione approvata nel giugno 2022, la richiesta per l’avvio di una Convenzione (ex. Art.48 TUE) per discutere la riforma dei Trattati. In queste settimane sta finalizzando il rapporto elaborato dalla Commissione Affari Costituzionali che riprende le conclusioni sulla Conferenza sul futuro dell’Europa e ipotizzando coerentemente alcune riforme cruciali dei Trattati europei. Dopo il voto in plenaria, previsto per il prossimo ottobre, la decisione di accettare la richiesta e avviare il processo passerà ai Governi, che dovranno decidere a maggioranza semplice.
In questo quadro, il ruolo di un Paese fondatore e importante come l’Italia resta cruciale, ed è interesse profondo della nostra comunità nazionale sostenere con convinzione un confronto sulla riforma dei meccanismi istituzionali europei.
Da qui nasce la decisione di alcuni parlamentari italiani di promuovere con il supporto del Movimento federalista europeo la costituzione di un Intergruppo parlamentare interpartitico per l’Europa, col compito di avviare in Parlamento il dibattito sull’iniziativa del Parlamento europeo e mobilitarlo a sostegno della Convenzione e dell’unione politica dell’UE.
L’Intergruppo sarà costituito ufficialmente alla ripresa dei lavori del Parlamento dopo la pausa estiva.